26 Luglio 2023

Ci AI mai pensato? Il rapporto tra AI e creatività nel mondo della comunicazione.

L'Intelligenza Artificiale e il suo ruolo nella comunicazione sono argomenti che affascinano e al contempo preoccupano il mondo contemporaneo. 

Di fronte all’avvento di questa nuova tecnologia il mondo ha provato due emozioni principali: paura ed entusiasmo.

E, bisogna dirlo, non c’è niente di nuovo in tutto ciò.

Basti ricordare la reazione dei greci all’arrivo della scrittura o per fare un esempio più recente, il mix di emozioni ben riassunte da Umberto Eco con l'inizio della cultura di massa.

Eco definì “apocalittici” gli intellettuali che espressero un atteggiamento critico e aristocratico nei confronti della moderna cultura di massa, e “integrati” coloro che adottarono una visione ingenuamente ottimistica.

Per comprendere appieno l'impatto di questa tecnologia sulla creatività e la comunicazione, è fondamentale ed utile esaminare il concetto del dualismo e approfondire il ruolo delle neuroscienze nell'esperienza umana.

Il dualismo è una concezione filosofica che ha influenzato profondamente il pensiero occidentale. Secondo questa prospettiva, l'anima e il corpo sono entità separate: la mente (res cogitans) è considerata distinta dalla materia fisica (res extensa). Questa divisione ha condotto a un'interpretazione della coscienza umana come un'entità separata e indipendente dal corpo fisico.

Tuttavia, le recenti scoperte delle neuroscienze hanno sfidato il dualismo cartesiano, portando ad una rivoluzione nella nostra comprensione della coscienza e dell'esperienza umana. Il lavoro di neuroscienziati come Antonio Damasio ha dimostrato che la coscienza non può essere considerata come un'entità distaccata e replicabile rispetto al corpo. 

La teoria dell'embodied cognition (o cognizione incarnata) sostiene che la mente non sia separata dal corpo, ma sia strettamente legata all'esperienza fisica e sensoriale dell'essere umano. In altre parole, la nostra coscienza, le nostre emozioni e il nostro pensiero sono profondamente radicati nell'interazione con il nostro ambiente fisico.

L'embodied cognition ha importanti implicazioni quando si parla di intelligenza artificiale. Mentre l'IA è in grado di elaborare dati, apprendere da modelli e generare contenuti basandosi su input umani, manca della capacità di esperire il mondo fisicamente e di interagire con esso in modo significativo. Le emozioni, la comprensione del contesto culturale e sociale e la capacità di percepire le sfumature della realtà umana sono intrinsecamente legate al nostro essere incarnati.

Questo ci porta a riflettere sulle differenze sostanziali tra l'IA e l'essere umano. L'IA può replicare comportamenti umani e produrre contenuti creativi, ma non possiede una comprensione profonda delle esperienze umane e delle emozioni. Mentre l'IA può analizzare e utilizzare modelli esistenti per generare opere artistiche, manca dell'autenticità e della capacità di percepire il significato intrinseco dietro quelle opere.

Riconoscendo la distinzione tra l'IA e la coscienza umana, possiamo abbracciare questa tecnologia come uno strumento collaborativo, non come un sostituto, aprendo nuove prospettive nella creatività.

Possiamo considerare l'IA come un'estensione delle nostre capacità cognitive, uno strumento che può migliorare il processo creativo e stimolare nuove idee. Utilizzando l'IA per automatizzare compiti ripetitivi e analitici, possiamo liberare il nostro potenziale creativo, sfruttando al massimo la nostra unicità come esseri umani con esperienze e percezioni uniche.

Ci sono diverse ragioni per cui le figure creative continueranno a svolgere un ruolo fondamentale all'interno delle agenzia di comunicazione:

Creatività e originalità: La creatività è una delle caratteristiche distintive dell'essere umano. Mentre l'intelligenza artificiale può generare contenuti e grafiche basate su modelli esistenti, manca dell'abilità di concepire idee originali e di pensare in modo non convenzionale. Le figure creative apportano quella scintilla di inventiva che rende un messaggio unico ed emozionante.

Emozioni ed empatia: Le emozioni sono un elemento chiave nella comunicazione efficace. Il lavoro di un copywriter consiste nel coinvolgere e connettersi emotivamente con il pubblico, mentre il designer crea visivamente storie che suscitano sentimenti. L'intelligenza artificiale non può comprendere o esprimere empatia e non possiede la sensibilità umana per trasmettere autenticità e profondità emotiva.

Adattabilità e flessibilità: La comunicazione è un processo dinamico che richiede adattabilità e flessibilità. Le figure creative possono affrontare rapidamente nuove sfide, affinando il messaggio o il concept in base alle esigenze del cliente o del pubblico. L'IA, al contrario, può essere limitata dalla sua programmazione e non è in grado di adattarsi in modo tempestivo alle mutevoli circostanze. 

Comprensione del marchio e del pubblico: I professionisti della comunicazione sviluppano una profonda comprensione del marchio e del pubblico a cui si rivolgono. Questa conoscenza è fondamentale per creare messaggi mirati ed efficaci. L'IA potrà supportare questa comprensione con analisi dei dati, ma non sostituirà la ricchezza di informazioni che deriva dalla collaborazione umana.

Nell'ambito culturale, molte opere recenti hanno affrontato il tema dell'IA e hanno sollevato domande etiche e sociali. Un esempio significativo è il film "Her" (2013), diretto da Spike Jonze, in cui l'IA è rappresentata come un sistema operativo in grado di sviluppare una relazione intima con l'utente. Questo film esplora la natura dell'amore e delle relazioni umane in un mondo in cui l'IA diventa sempre più sofisticata.

Allo stesso modo, la serie TV "Westworld" (2016-2020) esplora i dilemmi etici legati alla creazione di androidi dotati di intelligenza artificiale, che acquisiscono sempre più coscienza di sé e dei propri desideri. 

Mentre tali opere possono essere provocatorie e stimolanti, è importante ricordare che l'IA è lontana dalla capacità di sviluppare coscienza o emozioni autentiche. Le opere culturali possono esplorare l'immaginazione e la fantasia umana, ma non possono essere prese come modelli accurati delle potenzialità dell'IA.

In conclusione, l'IA rappresenta una rivoluzione nella comunicazione e nella società nel suo complesso. La teoria dell'embodied cognition ci aiuta a capire le differenze tra l'IA e la coscienza umana, mentre i prodotti culturali recenti ci stimolano a riflettere sulle sfide etiche e sociali legate all'adozione dell'IA. Per garantire un utilizzo etico e responsabile di questa tecnologia, è necessaria una regolamentazione adeguata e un coinvolgimento attivo della società nel dibattito pubblico.

Poniamo l'accento sulla ricerca etica, sulla formazione e sull'educazione per garantire che l'IA sia sviluppata e utilizzata in modo responsabile e consapevole. Dobbiamo lavorare insieme per stabilire normative chiare e trasparenti che regolamentino l'uso dell'IA, proteggendo la privacy, combattendo i bias e promuovendo una distribuzione equa dei benefici che questa tecnologia può portare.

L'integrazione dell'IA nella nostra società richiede un dialogo aperto e inclusivo, coinvolgendo non solo esperti e decision makers, ma anche cittadini e rappresentanti della società civile. 

In un mondo in costante evoluzione, la comprensione della complessità della realtà che abitiamo diventa sempre più cruciale. Non siamo separati dalla tecnologia che creiamo, ma siamo parte integrante di essa.

L'intelligenza artificiale è una realtà. 

Ed è una realtà su cui posare lo sguardo, riflettere, interrogarsi.

Ma è soprattutto una realtà di cui cogliere limiti e potenzialità.

Ed è qualcosa che possiamo fare solo provando ad utilizzarla, a conoscerla e a renderci conto che forse non ha senso filosofeggiare sulla catastrofe imminente.

Le rigide distinzioni duali tra naturale e artificiale, mente e corpo, res cogitans e res extensa, non sono più in grado di cogliere la complessità della realtà che abitiamo.

Non esistono realtà materiali e digitali separate, bensì un’unica realtà, composta da atomi e da bit. 

Say hello.